Per un Migration Compact in stile italiano

Andrea Stocchiero
Il paper è stato redatto grazie al contributo della Unità Analisi e Programmazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (contributo concesso ai sensi dell’art. 2 della l. 948/82), nel quadro del progetto di ricerca “La governance internazionale dei flussi misti tra Europa e Africa. Tendenze recenti, ostacoli e opportunità di sviluppo” condotta da CeSPI con FIERI e OBC Transeuropa
Data: 
2017

In questi ultimi anni la politica europea e italiana di cooperazione ha intrecciato sempre di più l’obiettivo della lotta alla povertà con quello del contenimento dei flussi migratori, adottando tra i suoi approcci quello sulle cause profonde. L’assunzione di base è che per ridurre i flussi nel lungo termine è necessario affrontare i problemi della povertà, della disoccupazione, dell’insicurezza, dei conflitti, fino alle questioni ambientali e del cambiamento climatico.

Questo approccio viene però criticato a livello politico, empirico e strutturale, perché viene piegato agli interessi di breve termine di controllo dei flussi, non tiene conto delle complesse dinamiche che legano lo sviluppo alle migrazioni, dimentica che tra le cause strutturali vi sono responsabilità e interessi che afferiscono ai paesi di destinazione delle migrazioni. In questo modo si delega ai paesi di origine il contenimento dei flussi in modo da tenerli quanto più possibile lontani dai confini europei.

Questa analisi critica viene svolta con particolare riferimento al caso dell’Etiopia, paese cruciale per i problemi di stabilità, sviluppo e impatti migratori. Le mobilità umane più importanti sono verso l’Arabia Saudita, oggetto però di deportazioni di massa, e all’interno del paese per cause di degrado ambientale e per la trasformazione strutturale diretta a far crescere le esportazioni di materie prime e le manifatture in filiere internazionali.

L’Unione europea sta cercando di sostenere le capacità di questo paese nel gestire i flussi e nel far fronte alle cause profonde. Ma, questi sforzi avranno poca efficacia se non si affrontano alcune importanti priorità quali: il rapporto dell’Etiopia con l’Arabia Saudita per una migrazione regolare e dignitosa, investimenti agro-industriali fondati sulla valorizzazione delle migrazioni interne in catene del valore corte, migliorare l’infrastruttura finanziaria per un maggiore e migliore impatto delle rimesse, rafforzare la protezione sociale. La proposta del Migration Compact deve quindi essere raffinata e liberata da implicazioni politiche cieche e distorte.

Formato: 
PDF
Lingua documento: 
Italiano