Taccuino latinoamericano n. 25
Il numero 25 del Taccuino Latinoamericano dedica un approfondimento alla svolta securitaria degli Stati Uniti e ai suoi effetti sull'America Latina. Washington ha autorizzato l’uso diretto della forza contro i cartelli del narcotraffico latinoamericani, e un primo attacco ha colpito un’imbarcazione al largo delle coste venezuelane. Intanto, Città del Messico respinge fermamente qualsiasi ipotesi di intervento militare sul proprio territorio.
Sul piano diplomatico, la missione del Segretario di Stato Marco Rubio in Messico ed Ecuador è incentrata su sicurezza e migrazioni. A Quito, il presidente Daniel Noboa mira a rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti e rilancia un referendum che contempla il possibile ritorno di basi militari straniere, riaprendo così il dibattito su sicurezza e sovranità nazionale.
In Bolivia si chiude il ciclo politico del MAS: si va verso un ballottaggio tra centrodestra e destra, con molte incognite sulla futura governabilità del Paese. In Colombia, una nuova ondata di violenza — dagli attentati a Cali all’abbattimento di un elicottero ad Amalfi — riporta con forza il tema della sicurezza al centro dell’agenda pubblica. Prevale invece la continuità politica in Guyana e Giamaica, dove i governi in carica sono stati confermati.
Sul fronte geo-economico, il conflitto commerciale tra Stati Uniti e Brasile si intreccia con il rilancio del Mercosur sotto la presidenza brasiliana, mentre cresce l’attenzione di Brasilia per il tema della sovranità digitale.
Per quanto riguarda le relazioni tra Italia, America Latina e Caraibi, da gennaio 2026 cambiano i vertici dell’IILA e arriva a Roma un nuovo ambasciatore del Messico. In Venezuela vengono liberati due cittadini italo-venezuelani, mentre resta in carcere il cooperante italiano Alberto Trentini. In Brasile, Enel ottiene il rinnovo trentennale della concessione a Rio de Janeiro, mentre prosegue il caso giudiziario che coinvolge la deputata Carla Zambelli, attualmente detenuta a Rebibbia: il Brasile ne ha chiesto ufficialmente l’estradizione.