Croatia-Montenegro: Bilateral Conflicts Meet EU Veto Power
Tra i paesi candidati all’adesione all’Unione Europea, il Montenegro rimane in testa nel processo negoziale rispetto ai suoi vicini dei Balcani occidentali. Tutti i capitoli dell’acquis communautaire sono già stati aperti, segnando un sostanziale progresso nell’allineamento formale agli standard dell’UE. Tuttavia, la traiettoria del paese verso l’adesione ha subito un arresto nel dicembre 2024, quando la Croazia ha esercitato il proprio potere di veto sulla chiusura del Capitolo 31, “Politica estera, di sicurezza e di difesa comune”. Questo blocco, derivante da controversie bilaterali irrisolte, non solo mette in evidenza il ruolo persistente della politica interna nel plasmare le dinamiche dell’allargamento, ma illustra anche una più ampia debolezza strutturale del quadro di adesione all’UE: la capacità dei singoli Stati membri di fermare il processo sulla base di interessi nazionali, minando così la credibilità e la coerenza dell’intera politica di allargamento.
Il Brief di Ivana Ristovska analizza la traiettoria del Montenegro verso l’integrazione europea, le questioni controverse con la Croazia e i possibili scenari futuri, sullo sfondo degli ambiziosi obiettivi di Podgorica: concludere i negoziati di adesione entro il 2026 e ottenere la membership nell’Unione Europea entro il 2028. Basandosi sul Report 2025 della Commissione Europea, colloca inoltre lo stallo dell’adesione del Montenegro come un test critico per la politica di allargamento dell’UE, in cui la preparazione tecnica incontra la discrezionalità politica.