Taccuino latinoamericano n. 31
Il numero 31 del Taccuino Latinoamericano si apre con una domanda di fondo: l’America Latina sta tornando a essere il “cortile di casa” degli Stati Uniti? A partire dall’analisi di Jordana Timerman sulla “dottrina Donroe”, il numero ricostruisce l’attivarsi di una nuova stagione di interventismo di Washington: dal dispiegamento della portaerei USS Gerald R. Ford e dell’operazione «Southern Spear» nei Caraibi, all’allerta della FAA che ha portato alla sospensione di vari voli da e per il Venezuela. Una dinamica che aumenta il rischio di un incidente regionale e alimenta le preoccupazioni espresse da Lula.
Sul piano politico interno, il focus è sull’Honduras, dove le presidenziali restano apertissime tra Nasry “Tito” Asfura e Salvador Nasralla, mentre il sostegno esplicito di Donald Trump ad Asfura riaccende le accuse di ingerenza statunitense. In Brasile, la condanna definitiva e la carcerazione di Jair Bolsonaro per il tentato golpe del 2022 rappresentano un precedente storico nella difesa delle istituzioni democratiche. In Messico, le mobilitazioni della “Generación Z México” contro la violenza e le proteste di camionisti e contadini su prezzo del mais, sicurezza stradale e nuova Legge delle Acque costituiscono la prima vera pressione sociale sul governo Sheinbaum. Intanto, a Saint Vincent e Grenadine, la vittoria del conservatore New Democratic Party pone fine a oltre vent’anni di governo laburista, aprendo interrogativi sui futuri equilibri caraibici.
La sezione economica analizza la svolta di Trump sulla politica commerciale verso la regione: la rimozione dei dazi su oltre 200 prodotti alimentari per contenere l’inflazione interna si accompagna alla creazione di nuovi “quadri di cooperazione” bilaterali con Argentina, Ecuador, El Salvador e Guatemala. Si delinea così un sistema “a raggiera”, centrato sugli Stati Uniti, che intreccia commercio e sicurezza e poggia su basi giuridiche fragili, legate ai poteri d’emergenza dell’amministrazione. In parallelo, il Brasile di Lula tenta di trasformare i propri minerali critici in leva di politica industriale, includendoli tra i “prodotti strategici per la difesa” e integrandoli nella strategia Nova Indústria Brasil, con l’obiettivo di aumentare il valore aggiunto prodotto nel Paese, nonostante i vincoli ambientali, infrastrutturali e sociali.
Nella sezione dedicata alle relazioni Italia–America Latina, il numero segue la missione a Roma della Frente Parlamentar Brasil–Itália e richiama l’asse politico tra Giorgia Meloni e il possibile futuro presidente cileno José Antonio Kast, in un contesto in cui il Cile rappresenta per l’Italia un partner strategico in materia di energia, minerali critici e investimenti.