Taccuino latinoamericano n. 24

29 July 2025
Federico Nastasi

Il numero 24 del Taccuino Latinoamericano dedica un focus alla politica migratoria repressiva negli Stati Uniti e ai suoi effetti sui migranti latinoamericani. Numerosi migranti venezuelani espulsi sono stati reclusi in carceri salvadoregni sotto controllo statunitense, sollevando interrogativi giuridici e politici.

Sul piano politico, a Santiago del Cile si è svolto l’incontro “Democrazia Sempre”, che ha riunito leader progressisti latinoamericani ed europei. Intanto, il Brasile ha annunciato la propria adesione alla causa per genocidio contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia, rafforzando così la posizione del blocco latinoamericano.

In Bolivia, le elezioni presidenziali del 17 agosto si prospettano incerte. La fine dell’egemonia del Movimiento al Socialismo apre la strada a due candidati di centrodestra, mentre la sinistra si presenta frammentata. La campagna elettorale è segnata da una profonda crisi economica e da una massiccia ondata di disinformazione.

In Costa Rica, il presidente Rodrigo Chaves ha proposto modifiche costituzionali che gli permetterebbero di ricandidarsi prima del 2034, mentre è al centro di un’inchiesta per corruzione.

Sul fronte economico, le principali città dell’America Latina stanno attirando un numero crescente di nomadi digitali, contribuendo a fenomeni di gentrificazione e alimentando tensioni sociali. Messico, Brasile, Colombia e Argentina stanno implementando misure per attrarre questi lavoratori, ma l’aumento degli affitti sta generando crescente malcontento tra i residenti.

In Argentina, la ripresa economica mostra un volto diseguale: crescono i consumi di lusso, mentre i salari reali calano e gran parte della popolazione è schiacciata dai debiti.

Infine, nelle relazioni tra Italia e America Latina, le misure giudiziarie intraprese contro Jair Bolsonaro in Brasile hanno suscitato una dura reazione del vicepremier italiano Matteo Salvini, che ha espresso pieno sostegno all’ex presidente brasiliano. In Venezuela, desta crescente preoccupazione la situazione dei cittadini italiani detenuti, tra cui Alberto Trentini, cooperante arrestato nel 2024 e ancora in attesa di processo.