La Turchia neo-ottomana. Le ragioni del nuovo protagonismo di Ankara

Antonio Armellini
Brief n. 10 dell'Osservatorio Turchia
Date: 
2020

In linea con la trasformazione del sistema internazionale, la Turchia ha occupato i vuoto di potere riflessi nelle nuove dinamiche. Se con la fine della Guerra Fredda l’ancoraggio di Ankara all’Occidente era una questione di opportunità strategica, ben presto l’occasione è andata persa. Le Primavere Arabe e la crescente frammentazione dello scacchiere mediorientale hanno poi contribuito alla crescente autonomia nella politica di potenza turca e a prediligere interlocutori dell’Oriente Vicino. Certamene, una Turchia protagonista sulla scena mediorientale avrebbe potuto essere un asset importante per la proiezione esterna della NATO, richiedendo tuttavia una certa flessibilità da parte europea. Non è andata così: la Turchia neo-ottomana resterà un partner dell’Occidente ma non necessariamente un alleato, e non c’è da stupirsi se la sua sfera di influenza si sia estesa al Mediterraneo, puntando con forza ad Algeri.In linea con la trasformazione del sistema internazionale, la Turchia ha occupato i vacuum di potere riflessi nelle nuove dinamiche. Se con la fine della Guerra Fredda l’ancoraggio di Ankara all’Occidente era una questione di opportunità strategica, ben presto l’occasione è andata persa. Le Primavere Arabe e la crescente frammentazione dello scacchiere mediorientale hanno poi contribuito alla crescente autonomia nella politica di potenza turca e a prediligere interlocutori dell’Oriente Vicino. Certamene, una Turchia protagonista sulla scena mediorientale avrebbe potuto essere un asset importante per la proiezione esterna della NATO, richiedendo tuttavia una certa flessibilità da parte europea. Non è andata così: la Turchia neo-ottomana resterà un partner dell’Occidente ma non necessariamente un alleato, e non c’è da stupirsi se la sua sfera di influenza si sia estesa al Mediterraneo, puntando con forza ad Algeri.

Format: 
PDF
Document language: 
Italian