I comportamenti finanziari dei migranti: un’indagine campionaria

Daniele Frigeri e Deloitte Consulting (a cura di)
Date: 
2021

Nell’ambito del Progetto Futurae, a cura di Unioncamere, finanziato dal Fondo nazionale per le politiche migratorie del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il CeSPI ha realizzato, nel marzo 2021, un’indagine su un campione di 1.200 cittadini stranieri non UE (in 98 Province italiane), che ha raccolto dati e informazioni sui comportamenti finanziari dei cittadini stranieri residenti in Italia, che aggiornano il quadro emerso dall’indagine dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti del 2017.

Oltre all’evidente impatto della pandemia soprattutto sulle condizioni lavorative e in termini di ricorso al risparmio accumulato per far fronte alla quotidianità nel 34% dei casi, emerge un quadro molto dinamico sotto il profilo dell’inclusione finanziaria. Mentre l’87% del campione ha ormai scelto definitivamente l’Italia come paese di residenza, la percentuale di bancarizzati raggiunge l’80% degli adulti. La banca continua ad essere prioritariamente un luogo sicuro dove accumulare e proteggere il risparmio, ma cresce, rispetto alle precedenti rilevazioni, il ruolo dell’intermediario bancario come consulente per la gestione finanziaria. Rimane elevata la propensione al risparmio per i cittadini stranieri, pari al 27% del reddito, ma ancora circa un quarto rimane all’interno di circuiti informali. L’indicatore sintetico che misura il grado di maturità finanziaria indica che il 13% del campione appartiene ad un profilo evoluto (percentuale che sale al 15% per chi è in Italia da più di 10 anni), mentre il 67% si colloca in un profilo medio.

Accessibilità, costi, competenza e accoglienza sono le variabili chiave nel rapporto con l’intermediario finanziario, mentre gli ostacoli ad una bancarizzazione sono legati prevalentemente ai costi, al basso reddito e livelli inadeguati di educazione finanziaria.

Format: 
PDF
Document language: 
Italian