Focus Migrazioni internazionali - settembre - dicembre 2022
Nel 2022, le rimesse verso i Paesi a basso e medio reddito hanno resistito alle turbolenze globali, proseguendo la ripresa del 2021 a un ritmo più lento.
Secondo le prime stime della Banca Mondiale, pubblicate a novembre del 2022, l’importo totale delle rimesse verso i Paesi in via di sviluppo sarebbe di 626,4 miliardi di dollari correnti (mentre sarebbero 794 miliardi complessivamente a livello mondiale, comprendendo anche i Paesi con economie ad alto reddito).
Nel 2022, la riapertura dei Paesi ospitanti, a cominciare dai Paesi OCSE (anzitutto, gli Stati Uniti, primo Paese al mondo per deflusso di rimesse) e dai Paesi del Golfo, conseguente all’allentamento delle misure restrittive dovute alla pandemia da COVID-19, ha favorito l’occupazione dei migranti e la loro capacità di aiutare le famiglie in patria. Al contrario, l’aumento dei prezzi ha avuto un impatto negativo sui redditi reali degli immigrati.
La sezione globale presenta i dati aggregati delle rimesse nel mondo che vanno soprattutto verso i Paesi in via sviluppo, mettendo a confronto l’andamento storico aggregato con quello degli altri principali flussi finanziari internazionali per lo sviluppo (Aiuti pubblici allo sviluppo, investimenti diretti esteri e investimenti di portafoglio).
La sezione regionale si focalizza su numerosità e profilo dei rifugiati ucraini presenti nei Paesi OCSE, anzitutto europei.
In base ai dati presentati dall’OCSE nel suo rapporto annuale sulle migrazioni (ottobre 2022) e in uno studio ad hoc (gennaio 2023), si ricava che la maggior parte degli adulti sono donne con livelli di istruzione superiori alla media rispetto ad altri gruppi di rifugiati e alla popolazione generale ucraina.
La sezione dell’osservatorio nazionale si collega alla precedente sezione, approfondendo gli ultimi sviluppi della politica migratoria statunitense di fronte alle emergenze dell’Ucraina oltre che di Afghanistan e Venezuela.