Programma attività 2020

Tra poche settimane si chiuderà un 2019 che ha visto una significativa espansione dell’attività del CeSPI in tutti quattro i settori di attività: ricerca, analisi geopolitica, formazione, valutazione.

Il 2020 si prospetta come un anno di consolidamento delle tante attività avviate e di promozione di nuove iniziative, come risulta evidente dal Programma di attività del attività del 2020 , che potrete scaricare.

Vogliamo solamente evidenziare alcune delle novità su cui il CeSPI punta maggiormente in questa sua nuova stagione.

Va in particolare segnalata, a livello internazionale, la recente costituzione della Verticale Afrique-Méditerranée-Europe (AME), promossa dal CeSPI, dalla francese Ipemed e da due fondazioni di Egitto e Sudafrica: una fondazione finalizzata a promuovere una progettualità che guarda ad Africa, Mediterraneo, Europa come a un unico grande “macrocontinente”, favorendo la convergenza e il riequilibrio dei rapporti Nord-Sud nel quadro di un nuovo processo di cosviluppo e co-produzione.

Nel campo della ricerca anche il 2020 vedrà il CeSPI impegnato sui temi migratori - su cui lavora da anni con riconosciuta autorevolezza - con nuovi programmi e partecipazione a bandi e gare promosse da istituzioni nazionali e internazionali.

Ampio spazio abbiamo dedicato e continueremo a dedicare all’analisi geopolitica, a partire dalle dinamiche e tendenze che investono l’Unione Europea. Una novità lanciata nel 2019 e che sarà sviluppata pienamente nel 2020 è la costituzione di Osservatori, strumenti di analisi geopolitica e monitoraggio regolare di issues e aree di interesse strategico per l’Italia e l’Europa. Oltre all’Osservatorio sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti in Italia, che il CeSPI realizza dal 2012, sono già attivi gli Osservatori sulla Turchia, sui Diritti Umani e sui Minori Stranieri Non Accompagnati, mentre sono in fase di implementazione quelli sul Medio Oriente e su Russia e Eurasia. Sempre nel campo dell’analisi geopolitica, continueremo a dedicare particolare attenzione ai Balcani e alla loro integrazione europea, promuovendo un network con centri studi e di ricerca dei Paesi della regione.

Il 2020 vedrà l’ulteriore sviluppo di due iniziative particolarmente qualificanti: la Scuola Dottorale Internazionale sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e il portale di geopolitica ed economia internazionale Mondòpoli.

Un’altra area che si sta decisamente rafforzando è quella della Formazione, con l’interessante esperimento dei progetti di alternanza Scuola-Lavoro destinati a studenti delle medie superiori, che il CeSPI ha realizzato negli scorsi due anni e che replicherà nell’anno scolastico 2019-2020.

Nuovi progetti sono in via di implementazione nel campo della Valutazione delle politiche pubbliche e delle azioni di cooperazione.

Sul piano della comunicazione, sono previsti per il 2020 nuovi Forum, uno spazio aperto di dibattito e confronto che prevede la partecipazione di numerosi e autorevoli personalità, i cui contributi vengono pubblicati sul sito web del Centro e poi nei Quaderni CeSPI. Dopo i Forum sull’Europa (2018) e sull’Africa (2019), nel 2020 sarà lanciato il Forum sull’America Latina, un continente investito da grandi sommovimenti.

Ai Forum è connessa la pubblicazione dei Quaderni CeSPI, una delle iniziative editoriali realizzate insieme alla casa editrice Donzelli che comprendono anche la pubblicazione dell’Annuario Europeo che - dopo le edizioni 2018 (dedicata al tema delle migrazioni dall’Africa all’Europa) e del 2019 dedicata all’Unione Europea (in via di stampa) - nel 2020 sarà dedicata ai cruciali temi dell’ambiente. La collaborazione editoriale CeSPI-Donzelli includerà anche la pubblicazione di volumi monografici, come quelli già editi sui Balcani e sulle esperienze di cosviluppo in Africa.

Un altro importante strumento della comunicazione del CeSPI è il sito, appena rinnovato e arricchito nel format e nei contenuti. Il 2020 vedrà la pubblicazione periodica online del Taccuino Tedesco, uno spazio di riflessione sulla Germania, un paese da cui dipende molto del futuro dell’Europa. Il sito ospita inoltre le analisi e l’attività degli Osservatori. Strumento prezioso è la nostra newsletter – con la quale teniamo regolarmente aggiornati e informati i nostri interlocutori sulle attività del Centro – che raggiunge ad oggi 4000 destinatari. Sempre più intensa anche la presenza del CeSPI sui social, con un continuo aumento dei followers. 

Come negli anni passati, i progetti di ricerca e le pubblicazioni daranno luogo anche nel 2020 a una vivace attività seminariale e convegnistica, realizzata insieme a partner italiani e internazionali, che può ormai contare su quello che si configura come un “pubblico CeSPI”.

Nel 2019 è stata rafforzata una strategia di collaborazione - che si allargherà ulteriormente nel 2020 - con fondazioni, istituti accademici, ONG e enti di ricerca italiani e internazionali, finalizzata all’elaborazione e realizzazione di progetti comuni. Di particolare significato l’ingresso del CeSPI nella FEPS, Foundation for European Progressive Studies. Altrettanto significativa la collaborazione con la Fondazione Pellicani di Venezia, che vede un impegno comune per la realizzazione del Festival della Politica.

La realizzazione di un programma così ricco e articolato richiede risorse adeguate che intendiamo reperire – oltreché partecipando a bandi di gara italiani e internazionali – rafforzando e estendendo le partnership con fondazioni bancarie, istituzioni italiane e europee, soggetti pubblici e privati. Resta naturalmente prezioso il contributo dei nostri Soci, cui rivolgiamo l’appello a rinnovare l’adesione, così come apprezzabili risultati ha registrato la devoluzione del 5x1000 che solleciteremo anche per il 2020.

Il 2020 sarà, insomma, un anno impegnativo, anche per l’incerto quadro dell’economia italiana che accresce la precarietà del mercato delle ricerche. Lo affronteremo con la piena consapevolezza della decisiva importanza degli orizzonti europei e internazionali per il futuro dell’Italia; e con la fiducia, grazie alle basi gettate negli anni scorsi, nella nostra capacità di dare un piccolo contributo all’arricchimento della cultura internazionalistica in Italia.

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