Articolo di Erika Marcheggiani

Inaugurazione della Presidenza tedesca del Consiglio UE

Il giorno 2 luglio 2020 la Croazia ha passato il testimone della Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea alla Germania (primo stato membro del ‘trio di Presidenza’ corrente insieme a Portogallo e Slovenia). L’evento di inaugurazione del semestre tedesco, organizzato virtualmente a causa delle restrizioni imposte per prevenire la diffusione del CoV-Sars-2, e moderato dall’Ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling, ha visto la partecipazione di Paolo Gentiloni, Commissario Europeo per l’economia, di Roberto Gualtieri, attuale Ministro dell’Economia e delle Finanze e di Svenja Schulze, Ministra dell’Ambiente in Germania.

‘Insieme. Per rilanciare l’Europa’: è con questo motto che l’Ambasciatore Elbling ha aperto l’incontro, ma solo dopo aver ringraziato la presidenza uscente per l’esemplare lavoro svolto, nonostante la pandemia. Prima di entrare nel vivo del dibattito con gli ospiti sui temi in agenda, è stato presentato il programma della Presidenza tedesca per il prossimo semestre: la priorità è il superamento delle conseguenze della crisi causata dalla pandemia in corso, puntando a una ripresa economica e sociale a lungo termine, rafforzando, altresì, la coesione sociale in Europa. A tale scopo, l’impegno sarà quello di incentivare azioni comuni coordinate, solidarietà europea e condivisione di valori. Per un’Europa più solida e innovativa, più sicura, più equa e sostenibile e maggiormente capace di agire a livello globale.

Il primo ospite a intervenire è stato Paolo Gentiloni, al quale l’Ambasciatore Elbling, ha chiesto una panoramica sulla condizione presente e sui prossimi passi in Europa. Il Commissario per l’economia si è detto decisamente ottimista: se la reazione alla crisi del 2008 era stata duramente criticata perché ‘too little, too late’, quella all’attuale pandemia è da considerarsi ‘so far, so good’. Le decisioni prese dalle autorità sono state corrette sebbene il virus si sia sviluppato in modo dilagante e in tempi ristretti. La fiducia che Gentiloni ripone nell’Unione Europea deriva non solo dai tanti progetti che sono in attesa di essere chiusi entro l’anno, come ‘Next Generation EU’ e l’accordo per Brexit, ma anche dalla consapevolezza, ormai acquisita, che è necessaria una risposta comune per far fronte a una crisi comune.

Anche il Ministro Gualtieri è sembrato dello stesso avviso del suo omologo in Europa: agire in fretta e in maniera resiliente. Condurre dei negoziati e presentare dei progetti economici in un periodo complicato sotto diversi aspetti (Covid e Bexit per citarne due), è un compito arduo e stimolante allo stesso tempo. Il negoziato su Next Generation Eu è un ottimo punto di partenza non solo per superare l’attuale crisi, ma anche e soprattutto per trasformarla in un’opportunità di crescita e di cambiamento, con uno sguardo all’innovazione, alla sostenibilità e al rilancio del modello sociale europeo. Anche su scala nazionale, Gualtieri ha auspicato pacchetti di riforme e di investimenti finalizzati a un rilancio economico e sociale dell’Italia, attraverso lo snellimento delle procedure amministrative e burocratiche e un utilizzo efficace delle risorse. Le parole d’ordine, secondo il Ministro, sono: rilancio economico, coesione e sostenibilità, a livello nazionale ed europeo.

Il medesimo discorso è stato ripreso e ampliato dalla Ministra Schulze, la quale, durante il suo intervento, ha sottolineato che il superamento della crisi causata dalla pandemia e il rilancio economico devono andare di pari passo con la tutela climatica e la sostenibilità ambientale. Sono tutti argomenti che occupano un posto prioritario nell’agenda della Presidenza del Consiglio poiché, un cambiamento ambizioso come quello che si è prefissato l’Unione Europea, non è realizzabile senza una svolta ecologica, le cui linee guida sono presenti nel Green New Deal. La Ministra tedesca ha spiegato l’importanza di una transizione a un’economia circolare, al fine di minimizzare scarti e perdite, così come ha sottolineato la necessità di avviare processi di decarbonizzazione e di rafforzare gli obiettivi intermedi, per centrare quelli a lungo termine: sfruttare il know how tecnologico che gli stati possiedono per una produzione industriale sostenibile e per migliorare lo standard di vita futuro.

Il binomio progresso economico - sostenibilità, tradotto nella politica della green economy, non è solo indispensabile a salvaguardare il futuro delle giovani generazioni e la specie umana in generale, ma è anche una grande occasione per creare un modello sociale inclusivo e consapevole, altro tema fondamentale per l’Unione e ampiamente dibattuto durante l’incontro.

L’augurio unanime e condiviso da tutti gli ospiti è quello di ridurre le differenze sociali, attraverso un percorso di integrazione concreto che concili i diversi obiettivi, con la speranza di suscitare un sentimento di maggiore appartenenza e fiducia dei cittadini nei confronti dell’Europa e delle sue figure istituzionali.

Prima della chiusura dell’evento, terminato sulle note musicali di Strauss e De Curtis, è stato riservato anche uno spazio alle domande degli ascoltatori che hanno partecipato.

È possibile seguire l’intero incontro cliccando sul seguente link