Programma del semestre di presidenza dal 1° luglio al 31 dicembre 2020
Introduzione
La pandemia del Covid-19 rappresenta per l’Unione Europea una sfida epocale. Durante il semestre di presidenza tedesca del Consiglio dell’Unione Europea ci impegneremo con tutte le nostre forze per affrontare questo compito insieme e guardando al futuro e per rilanciare l’Europa. Oggi come non mai è indispensabile stabilire priorità chiare e unire le forze. La Germania è consapevole della propria responsabilità nei confronti dell’Unione Europea.
Solo se sapremo contenere il SARS-CoV-2 in modo duraturo, investiremo nell’economia europea, sfrutteremo il nostro potenziale di innovazione e rafforzeremo la coesione sociale, l’Unione Europea e gli Stati membri potranno superare definitivamente e con successo la crisi. La nostra azione deve essere congiunta, coordinata, all’insegna della solidarietà europea e deve poggiare sui nostri valori comuni. Insieme possiamo gettare le basi affinché l’Europa, nel rispetto del principio di sussidiarietà, esca dalla crisi più forte, più equa e più sostenibile.
Da sempre le crisi sono state per l’UE anche un’opportunità per mettere in discussione lo status quo e prepararsi ancor meglio per il futuro. Il nostro compito comune va ben oltre la gestione immediata della situazione attuale. Insieme dobbiamo rivolgere lo sguardo ai grandi processi di trasformazione del nostro tempo, come i cambiamenti climatici, la digitalizzazione o la trasformazione del mondo del lavoro. In un mondo sempre più polarizzato, la politica europea deve potenziare anche la capacità di agire dell’Europa verso l’esterno, per difendere gli interessi europei e assumerci la nostra responsabilità nel mondo. Ci impegniamo per un ordine internazionale basato sul rispetto delle regole e dei diritti umani e desideriamo che l’Europa contribuisca a definire le norme e gli standard a livello globale.
I principi guida della presidenza tedesca sono:
- il superamento duraturo della pandemia del Covid-19 e la ripresa economica
- un’Europa più forte e più innovativa
- un’Europa più equa
- un’Europa sostenibile
- un’Europa della sicurezza e dei valori comuni
- un’Europa forte nel mondo.
Ci impegneremo in via prioritaria per concludere rapidamente i negoziati per il Quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2021-2027. Il bilancio dell’UE deve essere orientato sia al superamento delle attuali sfide generate dalla crisi del Covid-19, sia al perseguimento degli obiettivi strategici di lungo termine dell’Unione Europea in un mondo che cambia.
Il nostro obiettivo è:
Insieme. Per rilanciare l’Europa.
I La risposta europea alla pandemia del Coronavirus
La pandemia del Covid-19 è una delle maggiori sfide globali del nostro tempo. All’interno dell’UE possiamo superarla solo insieme e se partiamo da questa base per affrontare unitamente ai nostri partner nel mondo questo compito globale.
La via per uscire dalla crisi - insieme e in modo coordinato
Contenere in modo duraturo la diffusione del virus Covid-19 in Europa e nel mondo è la premessa fondamentale per superare definitivamente la crisi. Solo così possiamo affrontare le numerose altre sfide presenti nell’UE e offrire un aiuto efficace agli altri. All’interno dell’Unione Europea dobbiamo sostenerci vicendevolmente in uno spirito di vera solidarietà europea e unire le nostre risorse, sia coordinando le forniture di presidi medici, sia aiutandoci reciprocamente nella cura dei pazienti o anche preservando e proteggendo le catene di approvvigionamento.
Vogliamo superare la pandemia insieme e in modo coordinato. Ci impegneremo affinché le restrizioni all’interno dell’area Schengen, dovute al Coronavirus, vengano progressivamente revocate, tenendo conto della situazione epidemiologica. Anche in materia di protezione delle frontiere esterne e di procedimenti per l’ottenimento dei visti, desideriamo tornare in modo coordinato alle procedure ordinarie. Intendiamo eliminare gradualmente le restrizioni dovute alla crisi nel traffico transfrontaliero e nel mercato interno, per preparare il terreno alla ripresa economica.
La capacità di azione politica e decisionale dell’Unione Europea, sulla base di procedure ordinate, deve essere garantita, anche in condizioni difficili. Ci prodigheremo anche in tal senso durante il nostro semestre di presidenza.
Ripresa sociale ed economica sostenibile
Porremo al centro dei nostri sforzi la lotta alle conseguenze economiche e sociali della pandemia del Covid-19.
Intendiamo perseguire una strategia di crescita sostenibile e inclusiva che sia finalizzata sia al rafforzamento economico e alla tutela dei posti di lavoro, sia alla coesione sociale dell’Europa. Ci impegniamo affinché si realizzi la transizione verso un’economia sostenibile, come stabilito nel Green Deal europeo e affinché in essa la trasformazione digitale rivesta un ruolo di prim’ordine. Per la ripresa è di fondamentale importanza rafforzare il mercato interno. Lavoriamo alla rapida realizzazione di uno strumento per la ripresa temporaneo e incentrato sui contenuti, inserito nel Quadro finanziario pluriennale (QFP) e attuato nell’ambito del semestre europeo. Il futuro QFP fornirà un contributo rilevante a sostegno di una ripresa duratura, in questo modo investiamo nel futuro del nostro continente. I fondi strutturali dell’UE rappresentano un elemento importante per attutire l’impatto economico e sociale della pandemia del Covid-19 e stimolare la ripresa nelle regioni. Intendiamo approvare gli atti normativi necessari durante il nostro semestre di presidenza del Consiglio, in modo che i fondi siano disponibili il più rapidamente possibile.
La premessa fondamentale per la ripresa in Europa è la ripresa economica delle imprese europee. Vogliamo migliorarne la resilienza e competitività e rafforzare le catene di generazione delvalore strategiche europee. Ciò vale per la produzione industriale, ma in particolare per le piccole e medie imprese (PMI). Anche la politica dei consumatori è parte integrante della ripresa economica.
Puntiamo al mantenimento di mercati aperti e alla promozione del commercio e degli investimenti in base a regole internazionali attuabili e ci opponiamo con determinazione al protezionismo e alle tendenze mirate di rinazionalizzazione. L’adeguamento temporaneo della disciplina sugli aiuti di stato come elemento importante nella gestione economica della crisi deve essere rivisto costantemente, affinché si possano garantire pari condizioni (“Level playing field”), sia all’interno che all’esterno dell’UE.
La tutela delle cittadine e dei cittadini dell’UE ha per noi massima priorità. Soprattutto in tempi di crisi è nostro dovere ottemperare a queste responsabilità con una politica sociale e occupazionale solidale e a lungo termine. Siamo lieti che con le risorse del fondo per la ripresa economica venga potenziato anche il Fondo sociale europeo (FSE).
Vogliamo applicare con coerenza i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali (PEDS) rilevanti per la gestione della crisi. Tra questi rientrano lo sviluppo di un quadro europeo per i sistemi nazionali di reddito minimo, un quadro europeo per i salari minimi e il rafforzamento del ruolo delle parti sociali. Inoltre, insieme alla Commissione Europea e ai partner dell’UE, intendiamo combattere con decisione la disoccupazione e la disoccupazione giovanile, anche avvalendoci di un Fondo sociale europeo Plus in grado di agire.
La pandemia rivela la fragilità delle catene di approvvigionamento globali e delle persone che vi lavorano. Un ampio sistema di gestione del rischio, che sia in armonia con l’agenda globale per la sostenibilità, può contribuire ad incrementare la resilienza delle catene di approvvigionamento. Inoltre è necessario offrire maggior supporto ai Paesi partner nella cooperazione allo sviluppo. Sosteniamo un piano di azione dell’UE per una maggior responsabilità delle imprese nelle catene di approvvigionamento globali, che promuova standard ecologici e sociali, il rispetto dei diritti umani e la trasparenza e che tenga conto delle esperienze e degli insegnamenti tratti dalla pandemia del Covid-19. Ciò al fine di poter attuare coerentemente i principi delle Nazioni Unite per l’economia e i diritti umani e le linee guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali.
Trarre dalla crisi le giuste conclusioni per l’Europa
Dobbiamo imparare dall’esperienza fatta con la pandemia del Covid-19 e scegliere insieme la direzione più opportuna affinché l’UE possa reagire ancor meglio alle sfide future. A tale scopo ci impegneremo per migliorare la gestione delle crisi dell’UE. Ciò comprende il Meccanismo per la risposta politica alle crisi (IPCR), il Meccanismo di protezione civile dell’unione (UCPM), la Commissione per la sicurezza sanitaria (HSC), il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e anche la prevenzione delle pandemie mediante una condivisione trasversale delle informazioni tra i sistemi. Durante le emergenze sanitarie come la pandemia del Coronavirus è emersa la necessità di affiancare alle misure adottate un valido supporto epidemiologico. Intendiamo potenziare l’ECDC, migliorandone le capacità prognostiche, realizzando una base di dati comparabile dei Paesi membri e sviluppando un sistema digitale di allerta precoce. Nel perseguimento di questo obiettivo rivestirà un ruolo fondamentale lo strumento per la sanità all’interno del fondo per la ripresa economica.
Puntiamo ad un sistema di tracciamento e allerta dei contatti funzionante in tutta l’UE con l’ausilio di tracing e warning app a basso consumo di dati, interoperabili anche oltre i confini nazionali, utilizzabili su base volontaria e in grado di garantire sia la protezione dei dati, sia elevati standard di sicurezza informatica.
Intendiamo rafforzare il meccanismo europeo di protezione civile e proseguire lo sviluppo di rescEU e del pool della protezione civile dell’UE. A tale scopo continueremo il lavoro di costruzione e potenziamento di una rete europea di conoscenze per promuovere la collaborazione dei diversi servizi e istituzioni che si occupano di protezione civile negli Stati membri.
Inoltre, durante il nostro semestre di presidenza, nel quadro di un processo sulle “Lessons Learnt”, vogliamo verificare fino a che punto l’Emergency Support Instrument (ESI) abbia funzionato bene e se in futuro non possa essere impiegato in modo ancor più mirato e coordinato.
Dobbiamo potenziare la forza di azione e l’incisività dell’UE nel senso della sovranità europea, in particolare nei settori strategici della produzione industriale in Europa. Pertanto durante il nostro semestre di presidenza, nel settore sanitario, discuteremo di approcci operativi per migliorare ulteriormente la fornitura di medicinali, presidi medici e dispositivi di protezione personale. Desideriamo concordare misure concrete per una maggiore autonomia dell’UE nel garantire l’approvvigionamento di medicinali nei Paesi membri. Particolarmente importante per noi è garantire la qualità dei principi attivi, una maggiore trasparenza e diversificazione delle catene di approvvigionamento e una collaborazione europea nell’ampliamento della produzione di principi attivi per farmaci di importanza critica. Vogliamo anche verificare se poter utilizzare meglio il Joint Procurement Agreement (JPA) per la pianificazione della disponibilità, in modo da poter reagire tempestivamente e velocemente a specifiche difficoltà di approvvigionamento. Intendiamo rafforzare il settore agroalimentare, in quanto ambito di importanza sistemica in vista dell’approvvigionamento della popolazione europea con prodotti agricoli e alimentari.
Nella prevenzione e gestione delle crisi sanitarie assumono un ruolo centrale la ricerca e lo sviluppo europei. Ci impegniamo affinché lo Spazio europeo della ricerca (ERA) sia ancora più dinamico, solidale e agisca in modo più mirato nella lotta alla pandemia. Inoltre vogliamo analizzare come si possa sviluppare ulteriormente il piano d’azione dell’UE “ERAvsCorona”.
Intendiamo rafforzare il mercato interno e sviluppare meccanismi per migliorarne la resilienza nelle situazioni di crisi. L’UE dovrebbe contrastare con maggior efficacia le distorsioni della concorrenza generate da imprese provenienti da Paesi terzi, controllate e sovvenzionate dallo Stato. Nel contesto della crisi del Covid-19, ciò riguarda anche la tutela di imprese europee che potrebbero divenire bersaglio di acquisizioni. Vogliamo avviare in seno al Consiglio una discussione su come rendere la normativa UE sugli appalti pubblici ancora più adatta per gestire le emergenze future e contrastare le crisi economiche a favore di una crescita sostenibile.
In merito alla cooperazione nell’area Schengen, desideriamo avviare un dibattito con l’obiettivo di garantire il funzionamento senza restrizioni dell’area Schengen, migliorando il coordinamento tra gli Stati membri nei periodi di crisi e rafforzando le frontiere esterne comuni. Per effetto della pandemia del Coronavirus nel settore della giustizia, il tema dell’accesso al diritto, soprattutto negli aspetti digitali, ha assunto una nuova dimensione anche a livello europeo, di cui vogliamo occuparci nel corso della nostra presidenza. Inoltre è emerso chiaramente che l’assistenza ai soggetti particolarmente vulnerabili nei periodi di crisi comporta sfide particolari. Seguiremo, pertanto, in modo attivo la nuova strategia sui diritti delle vittime annunciata dalla Commissione Europea.
Le crisi come la pandemia del Covid-19 generano nella popolazione un bisogno particolare di informazione. Pertanto ci prodigheremo per potenziare la resilienza delle società nella gestione di informazioni fuorvianti e false in rete, per contrastare la polarizzazione dei dibattiti nella società, anche attraverso l’azione di attori esterni e una disinformazione mirata. Intendiamo discutere di questo tema nel Consiglio in relazione allo “EU Democracy Action Plan” della Commissione. La garanzia della libertà di opinione e della pluralità dei media rimane di importanza essenziale.
La nostra responsabilità internazionale nella pandemia del Covid-19
La pandemia del Coronavirus pone l’UE in condizione di dover dar una prova senza precedenti della propria responsabilità e capacità di azione quale partner internazionale forte e solidale. Nel quadro di una stretta cooperazione e coordinazione europea e internazionale, sosteniamo l’approccio “Team Europe” a favore di un ampio impegno comunitario di tutte le istituzioni europee e dei Paesi membri per affrontare con successo le conseguenze della crisi.
La Germania agirà con grande fermezza per garantire la sua operatività strategica e un’attuazione efficace e tangibile. Seguendo l’approccio integrato, il nostro impegno deve comprendere tutte le fasi del conflitto e la stretta collaborazione con tutti gli attori rilevanti. Per affrontare le sfide di politica di sviluppo e alimentare è necessaria un’ulteriore stretta coordinazione con le Nazioni unite (ONU), la Banca mondiale (BM) e le banche di sviluppo regionale. Vogliamo che l’UE rivesta un ruolo attivo nella salute globale, intendiamo potenziare ulteriormente il nostro contributo alla sicurezza alimentare e rafforzare in particolare le organizzazioni multilaterali come l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e il Programma alimentare mondiale (WFP), ma anche le piattaforme condivise con l’economia e la società civile. Un approccio coordinato è di importanza fondamentale per garantire un accesso equo e orientato soprattutto a criteri epidemiologici e una distribuzione trasparente di dispositivi diagnostici, vaccini e farmaci per il Covid-19. Supportiamo questo approccio anche potenziando l’OMS e ampliando la piattaforma ACT (Access to Covid-19 Tools).
Nel quadro della gestione della pandemia, presteremo particolare attenzione all’ottimizzazione sostenibile delle capacità di prevenzione e reazione a crisi esterne dell’UE. Ne fanno parte anche strutture e processi migliorati e più resilienti e progetti nel quadro della PSDC. Nel contempo, considerando l’effetto destabilizzante del Covid-19 sui conflitti già in atto, l’ampio impegno dell’UE nella politica di sicurezza deve restare un’ancora di stabilità. In particolare dobbiamo consentire la prosecuzione delle operazioni e delle missioni, per quanto possibile nel rispetto dei requisiti necessari.
II Un’Europa più forte e più innovativa
Dobbiamo formulare insieme una risposta europea agli effetti della pandemia del Coronavirus sulla nostra politica, economia e società. Nel frattempo percepiamo le misure necessarie come un’opportunità per accelerare una trasformazione digitale e sostenibile che guardi al futuro, restando al contempo ancorata ai nostri valori. Ci impegniamo per un’Europa innovativa, che poggi sui pilastri centrali della sovranità digitale e tecnologica, sul rafforzamento della competitività e sulla creazione di un’architettura finanziaria sostenibile e stabile.
Sviluppo della sovranità digitale dell’UE
La pandemia del Covid-19 ha mostrato con ancor più chiarezza che l’Europa deve acquisire sovranità digitale, per preservare anche in futuro la propria capacità di agire contando sulle proprie forze.
Pertanto desideriamo fare della sovranità digitale il leitmotiv della politica digitale europea e durante il nostro semestre di presidenza vogliamo elaborare assieme risposte su come gestire le innovazioni tecnologiche, come l’intelligenza artificiale o le tecnologie quantistiche, in modo da migliorare il nostro benessere nonché tutelare la nostra sicurezza e i nostri valori, in condizioni di concorrenza leale. Intendiamo lavorare affinché l’Europa disponga di livelli di competenze eccellenti a livello internazionale nel campo delle tecnologie digitali chiave e che venga garantita l’apertura del mercato interno europeo. Ciò comporta il consolidamento di un monitoraggio delle capacità digitali europee, elevati investimenti pubblici e privati nel potenziamento delle capacità digitali nonché una posizione comune dei Paesi membri dell’UE sulla definizione e sulla via da intraprendere per una maggiore sovranità digitale. A tale scopo è necessario sviluppare un’infrastruttura digitale europea resiliente, sovrana e ad alte prestazioni. Solo così possiamo garantire condizioni di vita equiparabili in città e in campagna. Il Covid-19 ha messo in luce nuovamente l’importanza di un’infrastruttura di dati europea, sicura, affidabile e a sé stante. Pertanto vogliamo discutere intensamente con gli Stati membri di iniziative come “Gaia X”, ma anche degli effetti delle crisi sulle capacità di rete e sugli obiettivi di banda larga.
Nelle nuove tecnologie l’Europa deve acquisire maggiore capacità d’azione e incisività. L’evoluzione di queste tecnologie deve essere accompagnata da standard e norme europee comuni. Anche nell’era digitale i nostri valori e diritti fondamentali europei rappresentano la base che promuoviamo a livello globale. Inoltre vogliamo sfruttare le opportunità della digitalizzazione per una maggiore sostenibilità e mantenere possibilmente bassi i livelli di consumo di energia e di risorse delle infrastrutture digitali. Ci prodighiamo per uno sviluppo e utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) nell’UE che sia responsabile nonché orientato al benessere comune e all’uomo. Con le misure adottate per la ripresa economica dobbiamo rendere utilizzabile il potenziale di questa tecnologia chiave in tutti i settori. Particolarmente importante è l’utilizzo dell’IA nel settore sanitario. Le applicazioni che sfruttano l’intelligenza artificiale devono essere sempre sviluppate tenendo conto del benessere della nostra società liberale e democratica.
Nella politica dei dati europea vogliamo puntare a innovazione, accesso ai dati, utilizzo responsabile, competenza dei dati e sicurezza. Intendiamo portare avanti la discussione, avviata con la strategia europea dei dati, sulle regole e sulle linee guida per la governance degli spazi dei dati comuni europei. Inoltre vogliamo proseguire il dibattito sull’utilizzo adeguato di set di dati di elevato valore per i servizi digitali. Per poter affrontare ancor meglio le crisi sanitarie che investiranno tutta l’UE in futuro, lavoreremo per migliorare l’accesso europeo ai dati sanitari e la loro condivisione. Intendiamo gettare le basi per uno spazio europeo di scambio dei dati sanitari trasparente e giuridicamente sicuro e, avvalendoci delle conclusioni del Consiglio, avviare l’elaborazione di un “codice di condotta” per l’utilizzo dei dati sanitari nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati. Intendiamo promuovere anche l’utilizzo condiviso dei dati nell’agricoltura, nei trasporti o per una migliore economia circolare. La tutela dei dati personali, la sovranità sui dati e il diritto di tutela dei consumatori devono essere garantiti in qualsiasi momento. Per avere il controllo sui propri dati, i nostri cittadini devono poterli salvare sul proprio dispositivo in modo sicuro e protetti dall’accesso di terzi. Intendiamo creare le premesse giuridiche a tal riguardo affinché tutti i dispositivi offrano modalità di salvataggio sicure, i cosiddetti Standard Secure Elements.
Un mercato unico ben funzionante anche nell’ambito digitale è una premessa importante per la competitività dell’UE e la ripresa della propria economia dopo la crisi del Coronavirus. Ci impegniamo per una governance digitale moderna che supporti la trasformazione digitale accelerata tramite normative quadro di politica economica, plasmandola secondo criteri sociali e sostenibili e nel rispetto delle norme di concorrenza e di vicinanza al consumatore. Il mercato unico dovrebbe essere potenziato da migliori norme di responsabilità e sicurezza per l’economia delle piattaforme e i servizi digitali e nel settore della tutela dei consumatori. Miriamo a inserire il tema dell’ecodesign nelle conclusioni del Consiglio. Ci impegniamo per una strategia comune dell’UE coerente in materia di protezione della proprietà intellettuale, al fine di garantire la tutela dell’innovazione e diritti di accesso equi e di promuovere la creatività.
Nell’attuazione della strategia dell’UE per l’era digitale vogliamo focalizzare l’attenzione su una maggiore partecipazione digitale delle cittadine e dei cittadini, in merito al “futuro del lavoro” sulla garanzia di buone condizioni di lavoro e sulla sicurezza sociale, anche nelle sue nuove forme come il lavoro sulle piattaforme, e sulla trasmissione delle abilità e competenze necessarie per l’era digitale. Intendiamo discutere nel Consiglio il piano di azione della Commissione per l’istruzione digitale, anche in riferimento agli effetti della pandemia del Covid-19 sul settore dell’istruzione e desideriamo tenerne conto nelle conclusioni del Consiglio, nel rispetto del principio di sussidiarietà.
Rafforzamento della competitività
Lo spazio economico unico dell’UE senza confini interni costituisce la base per il nostro benessere e per la sicurezza e la coesione sociali. Intendiamo sviluppare ulteriormente il mercato unico in settori centrali per il futuro, senza perdere di vista le precedenti priorità, e ci impegniamo per un’efficace attuazione e imposizione delle regole del mercato unico e per la rimozione dei restanti ostacoli non giustificati al mercato unico. Promuoviamo un efficiente quadro di regolamentazione, che faciliti l’innovazione e che sia in linea con le esigenze future. Vogliamo ampliare le normative basate sui dati empirici per migliorare ulteriormente le valutazioni d’impatto, l’utilizzo di clausole sperimentali e di laboratori reali e intendiamo prodigarci per un’attuazione efficace della regola one in, one out.
Un’industria europea competitiva e un tessuto di imprese di medie dimensioni che sia vitale sono imprescindibili per affrontare con successo la trasformazione digitale e ecologica. In questo contesto intendiamo elaborare ulteriormente la strategia della Commissione per l’industria e le PMI, guardando al futuro e con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione europea, in particolare nelle tecnologie chiave innovative. Nel quadro delle conclusioni del Consiglio, desideriamo dare impulsi per rafforzare la competitività dell’industria europea e delle piccole e medie imprese. Discutiamo, pertanto, condizioni generali adeguate, la promozione di innovazioni adatte alle sfide future e misure riguardanti il finanziamento, un sostanziale snellimento burocratico e una normativa favorevole alle PMI. Durante una conferenza sulle PMI a novembre, desideriamo discutere anche di possibili approcci transnazionali per il sostegno all’imprenditorialità, alla digitalizzazione e all’innovazione.
Nel quadro del nostro semestre di presidenza, ci impegneremo per la modernizzazione del diritto europeo in materia di aiuti di stato per garantire condizioni di concorrenza eque e promuovere l’attuazione del Green Deal europeo. Gli aiuti di stato e le cooperazioni utili per la creazione di infrastrutture come le reti a banda larga e di telefonia mobile nonché per l’implementazione di misure a tutela del clima devono essere possibili a condizioni agevolate. Puntiamo, inoltre, ad adottare misure per prevenire il trasferimento delle emissioni di CO2 in Paesi terzi (carbon leakage), per sostenere le regioni colpite dalla decarbonizzazione e l’economia nel suo complesso e per rivedere le normative sugli aiuti di stato in materia di energia e ambiente. Nell’ambito del diritto della concorrenza, ci adoperiamo affinché, durante le procedure di controllo delle concentrazioni, si tenga conto della situazione globale della concorrenza e le imprese possano avere una maggior certezza del diritto in caso di cooperazioni. La vigilanza sugli abusi di diritto della concorrenza dovrebbe essere ulteriormente elaborata anche in riferimento ai mercati delle piattaforme.
Ci impegniamo per una politica strutturale dell’UE orientata al futuro e che rafforzi la competitività e la resilienza alle crisi delle regioni europee. La nostra attenzione è incentrata sulla svolta economica innovativa, sulla protezione del clima e dell’ambiente e sulla garanzia di occupazione sostenibile. Intendiamo portare il più possibile a conclusione i negoziati del trilogo per il nuovo pacchetto legislativo sui fondi strutturali dell’UE. Attribuiamo grande importanza anche al cambiamento strutturale sostenibile nelle regioni e agli investimenti in digitalizzazione, intelligenza artificiale, tecnologie energetiche innovative e capitale umano.
La conoscenza, la ricerca e l’istruzione sono fattori decisivi per la capacità di innovazione e la competitività europee e sono elementi chiave per mettere in atto con successo il Green Deal europeo. Nello sviluppare ulteriormente lo spazio europeo della ricerca vogliamo avviare iniziative sull’idrogeno verde, la resilienza dell’Europa nei confronti delle pandemie, la partecipazione dei cittadini e una cooperazione internazionale rafforzata.
L’UE deve rendere la mobilità del futuro sostenibile, innovativa e interconnessa. A tal fine dobbiamo affrontare le sfide ecologiche del nostro tempo e garantire contemporaneamente la competitività del settore europeo dei trasporti. Inoltre intendiamo analizzare gli effetti della pandemia sulle nostre infrastrutture dei trasporti e valutarne la resistenza alle crisi, per potenziare lo spazio europeo dei trasporti e rendere più efficienti le catene della logistica. Nel Consiglio vogliamo, inoltre, elaborare un orientamento per la strategia dell’UE per la mobilità sostenibile e intelligente annunciata dalla Commissione. Contemporaneamente proseguiremo con le trattative per i progetti legislativi nei singoli settori dei trasporti.
Un’architettura dei mercati finanziari sostenibile, una politica finanziaria stabile e la giustizia fiscale
Le attività economiche e le strutture aziendali sono cambiate profondamente anche a seguito della digitalizzazione; la pandemia del Coronavirus ha aggiunto ulteriori sfide. La politica fiscale europea deve essere moderna e innovativa, per promuovere maggiormente la forza economica dell’Europa e garantire il gettito fiscale degli Stati membri.
Il carico fiscale deve essere distribuito in modo equo e trasparente. Attualmente l’OCSE sta elaborando proposte di riforma che dovrebbero risolvere con efficacia le sfide fiscali della digitalizzazione e che includono l’introduzione di una tassazione minima globale effettiva. Successivamente alla conclusione dei negoziati, intendiamo portare avanti l’attuazione dei risultati nell’UE. Ci impegniamo anche per l’introduzione a livello europeo della tassa sulle transazioni finanziarie. Per via della crescente mobilità dei cittadini, delle imprese e dei patrimoni e nell’interesse della semplificazione della tassazione, è necessario che le autorità fiscali degli Stati membri interagiscano. Vogliamo rivedere la direttiva sull’assistenza reciproca, anche per rendere possibile un’efficace lotta all’evasione fiscale. Intensificheremo, inoltre, gli sforzi per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
Nell’attuale situazione di crisi, le misure per il contenimento della pandemia e per il ripristino della piena funzionalità delle società e delle economie europee sono giustamente al centro dell’attenzione. Non appena le condizioni economiche lo consentiranno, sarà opportuno orientare nuovamente la politica di bilancio degli Stati membri verso il raggiungimento a medio termine di una situazione di bilancio prudente, perché essa è essenziale per la stabilità, la resistenza e le prospettive di crescita dell’Unione economica e monetaria. Nell’attuale verifica del Patto di stabilità e di crescita dovrebbe, quindi, assumere un ruolo centrale anche la sostenibilità delle finanze pubbliche, al fine di avere lo spazio di manovra necessario per affrontare le situazioni di crisi.
Vogliamo approfondire l’Unione dei mercati di capitali per promuovere il finanziamento basato sui mercati di capitali e per integrare maggiormente il mercato di capitali europeo e renderlo più competitivo a livello internazionale. Ciò servirà ad un miglior finanziamento dell’economia reale e di investimenti strategici. Promuoviamo il progresso dell’Unione bancaria allo scopo di incrementare la stabilità del sistema finanziario e del mercato unico europeo.
La progressiva digitalizzazione del settore dei servizi finanziari apre svariate opportunità per nuovi modelli di business, prodotti e operatori. Essa, però, comporta anche dei rischi e genera forti cambiamenti nel mercato. Ciò rende necessari degli adeguamenti normativi. Con la creazione di un’Unione finanziaria digitale intendiamo eliminare gli esistenti ostacoli ai servizi finanziari digitali transfrontalieri al fine di restare concorrenziali a livello internazionale. Vogliamo supportare i lavori nel quadro della strategia per la finanza digitale annunciata dalla Commissione e delle proposte di regolamentazione, ad esempio sui crypto-asset, per dare un contributo alla sovranità del mercato finanziario europeo.
III Un’Europa equa
La coesione all’interno della società, la sicurezza sociale e la solidarietà sono pilastri centrali per un’Europa equa. La pandemia del Covid-19 ha comportato durevoli restrizioni nella quotidianità di molte cittadine e cittadini europei e ha acuito le disuguaglianze. Con ancor maggior determinazione ci impegneremo, durante il nostro semestre di presidenza del Consiglio, per combattere le conseguenze sociali della crisi, per proteggere la coesione sociale e per promuovere, per i giovani in Europa, prospettive future sostenibili. Inoltre attribuiamo un’importanza centrale alla solidarietà tra le generazioni, in particolare alla protezione dei bambini e degli anziani, che sono particolarmente vulnerabili nei periodi di crisi. La creazione di un’Europa equa è anche un compito a lungo termine, poiché le sfide per la nostra sicurezza sociale aumenteranno per effetto del cambiamento ecologico, digitale e demografico. Vogliamo plasmare questo cambiamento in modo che sia socialmente sostenibile ed equo per giovani e anziani. Durante il nostro semestre di presidenza vogliamo incentivare anche la parità fra donne e uomini, tener conto degli interessi delle persone con disabilità e favorire una società civile attiva.
Rafforzamento della dimensione sociale e della coesione sociale
Nonostante le contromisure per la stabilizzazione, la pandemia del Covid-19 ha generato pressioni di entità diversa non solo sull’economia, ma anche sull’occupazione e sulla situazione sociale negli Stati membri. Pertanto ci impegniamo per far progredire in Europa la convergenza economica e sociale verso l’alto, preservando la ripartizione delle competenze. L’obiettivo è ridurre le disuguaglianze all’interno dell’UE, mitigare le ripercussioni sui mercati del lavoro, dovute anche a choc esterni, e migliorare la tutela sociale, attuando il pilastro europeo dei diritti sociali. Ci impegniamo in particolare per lo sviluppo del quadro europeo per i salari minimi nazionali, che rafforza la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e il partenariato sociale, il suo ruolo di prim’ordine nella definizione delle condizioni di lavoro e il suo contributo alla stabilizzazione del reddito anche nelle crisi economiche. All’interno del Consiglio vogliamo discutere della proposta della Commissione di istituire uno strumento per salari minimi equi, costruendo sul processo di consultazione con le parti sociali e generando così un vero valore aggiunto per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
La povertà e l’esclusione sociale continuano ad essere sfide centrali in Europa, che si acuiscono nei periodi di crisi. Le misure nazionali di reddito minimo negli Stati membri hanno un ruolo importante per consentire la partecipazione da parte dei bisognosi alla società e al mercato del lavoro. Intendiamo sviluppare un quadro per i sistemi nazionali di reddito minimo nei Paesi dell’UE. La proposta annunciata dalla Commissione per una regolamentazione della riassicurazione contro la disoccupazione europea, che intendiamo verificare in seno al Consiglio, è già stata definita, nel programma del trio di presidenza, come importante passo verso l’ulteriore implementazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Sulla base della nota di orientamento annunciata dalla Commissione, miriamo ad emettere conclusioni sul miglioramento dell’imposizione, da parte degli Stati membri, di condizioni di lavoro per lavoratrici e lavoratori stagionali. La pandemia del Covid-19 ha, infatti, messo ancora più in luce le irregolarità presenti.
Nell’attuare la “Nuova agenda per le competenze” della Commissione, intendiamo concentrarci sulla formazione come risposta centrale di politica del mercato del lavoro al cambiamento strutturale, ecologico e digitale e intensificare lo scambio tra gli Stati membri su questo tema.
Nell’era della trasformazione digitale ed ecologica, la formazione professionale deve preparare i giovani e i lavoratori di lungo periodo ai posti di lavoro del futuro per dar loro prospettive e contrastare la carenza di lavoratori qualificati. Durante il nostro semestre di presidenza intendiamo approfondire la cooperazione internazionale nella formazione professionale nel quadro del processo di Copenaghen e, con l’adozione della dichiarazione di Osnabrück, sviluppare un’eccellente formazione professionale a livello universitario. In reazione alla pandemia, compiremo particolari sforzi per potenziare l’istruzione digitale, per attuare soluzioni digitali, compatibilmente con la nuova piattaforma Europass che qualifica gli insegnanti e offre nuove prospettive di crescita alle cittadine e ai cittadini. Pertanto ci impegniamo anche affinché, nel quadro dello “Spazio europeo dell’istruzione”, aumenti la mobilità nell’apprendimento, sia facilitato il riconoscimento dei titoli di studio e venga avviata la creazione di una struttura in cui inserire la futura strategia per la cooperazione nella formazione generale e professionale.
Seguiremo l’elaborazione del piano di lotta al cancro annunciato dalla Commissione (Europe’s Beating Cancer Plan) e ne discuteremo in seno al Consiglio, con l’obiettivo di migliorare la prevenzione e il trattamento del cancro e di incrementare anche il potenziale della digitalizzazione per fare progressi nella lotta al cancro. Sosterremo, inoltre, la Missione “Cancer” d’innovazione e ricerca della Commissione.
Parità tra donne e uomini
La realizzazione della parità tra donne e uomini è un compito che spetta a tutti noi e sul quale si misura la sostenibilità futura dell’UE. Siamo convinti che la valorizzazione istituzionale di una politica di pari opportunità a tutto campo contribuirà ad una maggior coesione in Europa. La priorità è attribuita al raggiungimento della parità di trattamento economico fra donne e uomini a parità di lavoro, al far progredire ulteriormente e rendere visibile la parità tra uomini e donne e alla lotta alla violenza di genere. Accogliamo con favore la nuova strategia della Commissione per la parità di genere, che affronta anche le questioni della violenza di genere e della parità tra donne e uomini sul mercato del lavoro. Per rafforzare la partecipazione paritaria delle donne alla vita lavorativa ci impegniamo in tutt’Europa per una condivisione all’interno della coppia del lavoro retribuito e del lavoro di cura e intendiamo inviare un segnale di supporto politico mediante le conclusioni del Consiglio. La pandemia ha messo in luce il valore del lavoro di cura. Durante il nostro semestre di presidenza ci impegneremo per attutire le conseguenze sociali ed economiche negative della pandemia del Covid-19 sulle donne, per promuovere la loro indipendenza economica e intensificare lo scambio di esperienze tra i Paesi membri, nel quadro di un incontro informale delle ministre e dei ministri per le pari opportunità. Per promuovere l’uguaglianza di genere nella cultura, intendiamo rafforzare le pari opportunità e migliorare la partecipazione e la creazione delle connessioni tra donne nei processi creativi. Sosterremo la Commissione nell’approvazione del Piano di azione sulla parità di genere III e intendiamo emettere delle conclusioni del Consiglio a tal riguardo.
Per proteggere meglio le donne dalla violenza anche nei momenti di crisi, continueremo a prodigarci per la ratifica da parte dell’UE e di tutti gli Stati membri della Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa. Durante il nostro semestre di presidenza promuoveremo in tutt’Europa il potenziamento e l’accesso alla protezione e alla consulenza.
Tutela e partecipazione dei giovani
I giovani sono importanti catalizzatori per il futuro del nostro continente e sono particolarmente fragili nei periodi di crisi. Promuoveremo la partecipazione dei giovani in tutt’Europa. Mediante un’Agenda europea per l’animazione socioeducativa, intendiamo potenziare ulteriormente le offerte di animazione socioeducativa e sostenere tutti i giovani nello sviluppo della propria personalità.
Affinché l’Europa resti un continente delle opportunità dobbiamo continuare a combattere con impegno contro la disoccupazione giovanile. Deve essere una priorità dare un sostegno particolare ai giovani nel momento del loro ingresso nel mercato del lavoro. Il nostro obiettivo è aiutare attivamente i giovani, rafforzando la garanzia per i giovani, e prepararli ai radicali cambiamenti del mondo del lavoro, soprattutto in periodi di crisi.
Promozione di una società civile attiva e della coesione sociale
La politica europea in un’Europa democratica ha bisogno dell’opinione pubblica europea e della partecipazione di una società civile attiva che prospera anche grazie alla diversità delle culture e dei media. In questa logica si inserisce il programma culturale del semestre di presidenza tedesco che include un’opera partecipativa di Ólafur Elíasson di portata europea che si estende oltre i confini nazionali e generazionali.
Durante il semestre di presidenza tedesco intendiamo, inoltre, sottolineare l’importanza della coesione sociale all’interno dell’Europa e elaborare delle offerte per la promozione a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Solo insieme a tutte le cittadine e i cittadini europei, possiamo plasmare il futuro dell’Unione Europea. Anche la Commissione ha seguito questa linea di pensiero quando ha proposto l’idea di una conferenza sul futuro dell’Europa. Essa rappresenta un forum nel quale condurre un ampio dibattito sugli obiettivi a lungo termine dell’Unione Europea, ma anche sugli insegnamenti che traiamo dalla pandemia del Covid-19. Ci prodigheremo affinché il Consiglio, la Commissione e il Parlamento Europeo concordino velocemente la struttura e il mandato della conferenza; dobbiamo anche chiarire come potrà tenersi una conferenza di questo genere nel contesto determinato dal Covid-19. Daremo il nostro contributo affinché la conferenza abbia successo.
IV Un’Europa sostenibile
Politica ambientale e climatica ambiziosa
Il processo di trasformazione economica, tecnologica e sociale, necessario per una politica ambientale e climatica ambiziosa, può avere successo solamente se è equilibrato dal punto di vista della politica economica nonché socialmente equo e supportato dalla società intera. La Presidenza tedesca intende contribuire a plasmare con grande vigore questo processo di trasformazione.
Giustamente la Commissione Europea ha presentato il Green Deal europeo come strategia ampia e ambiziosa. Essa unisce la tutela del clima, dell’ambiente e della biodiversità a importanti impulsi per la crescita e comprende misure in tutti gli ambiti rilevanti della politica. Accompagneremo l’attuazione del Green Deal in ogni suo aspetto e garantiremo uno stretto coordinamento tra tutte le formazioni del Consiglio interessate. Ci impegneremo affinché il Green Deal contribuisca al superamento delle conseguenze della pandemia del Covid-19, alla sostenibilità e alla competitività dell’economia. Inoltre, intendiamo adottare in seno al Consiglio delle conclusioni sul nuovo piano d’azione della Commissione per l’economia circolare e sulla sua attuazione. Durante il nostro semestre di presidenza avvieremo i negoziati sull’8° programma di azione per l’ambiente dell’UE.
Intendiamo, inoltre, preparare delle conclusioni del Consiglio relativamente alla nuova strategia dell’UE sulla biodiversità, per arrestare la progressiva perdita di biodiversità e per preservare le risorse degli ecosistemi così importanti per gli esseri umani, anche in relazione al rapporto tra diversità biologica e salute umana. Si tratta di un elemento fondamentale del Green Deal per il superamento delle conseguenze della pandemia del Covid-19 e costituisce la base per un forte contributo dell’UE alla Convenzione sulla biodiversità di una COP15 che è stata riprogrammata.
Durante il nostro semestre di presidenza nel Consiglio vogliamo adoperarci per la conclusione delle consultazioni sul progetto per una legge europea sul clima che stabilisca con validità giuridica il conseguimento della neutralità climatica dell’Unione Europea entro il 2050. Intendiamo, altresì, decidere fino a che punto l’Unione Europea possa incrementare il proprio Contributo Nazionale Volontario (NDC) per il 2030, anche tenendo conto della nostra forza economica e della nostra competitività globale. Siamo lieti che la Commissione Europea abbia proposto di elevare l’obiettivo dell’UE per il 2030 al 50-55% rispetto ai valori del 1990. La base per le ulteriori discussioni sarà la valutazione d’impatto della Commissione Europea, in particolare in merito alla competitività dell’economia europea, per i sistemi sociali e per una visione condivisa dei contributi settoriali.
Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici dell’Unione Europea nel settore dei trasporti, vogliamo continuare a lavorare per una mobilità compatibile con il clima, sostenibile e con prezzi ragionevoli. Nel settore dell’energia la Commissione ha annunciato per il 2020 importanti strategie. L’ampliamento rapido dei parchi eolici offshore rivestirà un ruolo fondamentale, per raggiungere gli obiettivi ambiziosi dell’UE nel settore delle energie rinnovabili e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento. Puntiamo ad approvare conclusioni del Consiglio sulle condizioni quadro europee per progetti nel settore delle energie rinnovabili condivisi tra gli Stati membri, in particolare nel settore dell’energia eolica offshore. L’Europa ha inoltre un interesse vitale ad avere un approvvigionamento di gas a neutralità carbonica, o preferibilmente privi di CO2, come, in primis, l’idrogeno da energie rinnovabili, che sia sicuro e in linea con le esigenze future e offra anche un potenziale per la decarbonizzazione. Pertanto durante il nostro semestre di presidenza condurremo discussioni sulla relativa progettazione del mercato, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo dei rispettivi mercati e delle infrastrutture dell’UE. Nel Consiglio vogliamo discutere anche degli approcci europei per il raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici, in particolare l’ampliamento dei prezzi delle emissioni di CO2 a tutti i settori e l’introduzione di un moderato prezzo minimo della CO2 nel quadro del sistema europeo di scambio delle emissioni (EU ETS).
Mediante una diplomazia del clima ambiziosa e impegnata, l’Unione Europea e gli Stati membri devono dare un contributo, anche a livello internazionale, alla tutela dell’ambiente e del clima. Affinché la lotta alla pandemia del Covid-19 sia all’insegna della sostenibilità e della tutela del clima e dell’ambiente, intendiamo collaborare in modo strategico e coordinato con i nostri partner internazionali per rendere più ambiziosi a livello globale gli obiettivi climatici, come stabilito nell’Accordo di Parigi. Ci impegneremo per fare progressi anche nel miglioramento dei contributi nazionali al clima. A livello internazionale ci prodigheremo anche per una concorrenza leale (“Level playing field”) nella prevenzione delle emissioni di CO2, tenendo conto del principio della responsabilità comune ma diversificata, e cercheremo di evitare gli incentivi all’esternalizzazione della CO2 in Paesi terzi (“Carbon leakage”). Inoltre vogliamo accompagnare il Green Deal europeo con un’attiva politica estera per l’energia: il piano d’azione dell’UE per la diplomazia energetica deve essere aggiornato, ad esempio per trovare nuovi partner per le importazioni di energia verde e per sensibilizzare gli esportatori di energia fossile alle opportunità di un nuovo mondo dell’energia.
Un’Europa sostenibile
L’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli obiettivi di sviluppo sostenibili (Sustainable Development Goals - SDG) sono il modello che guida la presidenza tedesca. Ci impegniamo affinché venga presentato il progetto annunciato dalla Commissione per un’ampia attuazione dell’Agenda 2030, in modo tale da avviare le consultazioni nel Consiglio nella seconda metà dell’anno. Il progetto dovrebbe essere accompagnato da periodiche relazioni sullo stato di avanzamento dei lavori della Commissione per il raggiungimento degli SDG nell’Unione Europea. Da tali relazioni dovrebbe anche emergere quali settori richiedono maggiori misure politiche. Nel corso della nostra Presidenza vogliamo evidenziare la dimensione culturale dello sviluppo sostenibile, tematizzando le relazioni tra la stessa, il cambiamento climatico e la tutela del patrimonio culturale.
Sostenibilità nell’agricoltura e pesca e aree rurali equipaggiate per il futuro
La pandemia del Covid-19 ha nuovamente messo in luce con forza quanto sia importante la sicurezza regionale dell’approvvigionamento alimentare. Mediante un’agricoltura e un’economia della pesca moderne e sostenibili vogliamo fornire un contributo al raggiungimento degli SDG. A tal riguardo la digitalizzazione offre particolari opportunità. Nelle trattative per la Politica Agricola Comune (PAC) dopo il 2020 puntiamo ad avere un Orientamento generale del Consiglio. La strategia della Commissione Europea “Dal produttore al consumatore”, per la quale miriamo a delle conclusioni, è strettamente legata alla PAC. Inoltre intendiamo emanare delle conclusioni sui temi del benessere animale e dell’etichettatura dei generi alimentari. Nel settore della pesca porteremo avanti, inoltre, i negoziati sulle possibilità di pesca per il 2021.
In un’ottica di sviluppo sostenibile, la Politica Agricola Comune e altre politiche dovrebbero contribuire maggiormente a garantire il futuro delle aree rurali, a sfruttare il potenziale di sviluppo delle regioni rurali e a salvaguardarle e svilupparle in quanto spazi economici e sociali interessanti. Su questo fronte, gli Stati membri avranno in futuro una maggior responsabilità nell’adozione di misure d’incentivazione dello sviluppo rurale. Inoltre intendiamo portare avanti uno sviluppo urbano e territoriale sostenibile ed equilibrato, adottando la revisionata Agenda Territoriale 2030 e portando avanti la “Carta di Lipsia sulle città europee sostenibili” (2007).
Tutela dei consumatori
Per superare la pandemia del Covid-19 abbiamo bisogno della fiducia delle consumatrici e dei consumatori in un mercato unico europeo forte. Ci impegniamo affinché il Consiglio venga coinvolto precocemente nell’elaborazione della nuova agenda dei consumatori che la Commissione vuole presentare nella seconda metà del 2020. L’agenda deve contribuire nell’Unione Europea ad adeguare la tutela dei consumatori alle attuali sfide digitali ed ecologiche, a tutelare le consumatrici e i consumatori e far rispettare meglio il vigente diritto dei consumatori.
V Un’Europa della sicurezza e dei valori comuni
Vogliamo rafforzare la nostra comunità europea del diritto e dei valori. Ciò presuppone che troviamo delle risposte convincenti alle principali domande nel settore della sicurezza e alle questioni migratorie, collaborando strettamente con i nostri partner europei. L’Europa deve restare un luogo nel quale tutti possano sentirsi liberi e sicuri, indipendentemente da provenienza, convinzioni o credo. Ci adoperiamo per riforme ambiziose nella politica in materia di asilo e migrazione.
Rafforzamento dei valori e diritti fondamentali
La tutela dei nostri valori comuni, dei diritti e delle libertà individuali è una delle caratteristiche fondamentali dell’Unione Europea. Lo stato di diritto è la premessa fondamentale per la tutela degli altri valori. È imprescindibile per il funzionamento dell’UE. Durante il nostro semestre di presidenza ci impegneremo quindi a tutto campo per rafforzare i valori fondamentali e in particolare per un approccio comune, cooperativo e costruttivo al tema dello stato di diritto. Sulla base del primo rapporto annuale della Commissione sulla situazione dello stato di diritto in ogni Paese membro, intendiamo condurre in seno al Consiglio un dialogo politico alla pari tra tutti i Paesi membri sullo stato di diritto. Il dialogo si articolerà in due discussioni: una discussione annuale sul rapporto nel suo complesso e i relativi aspetti orizzontali e una discussione semestrale sui primi capitoli del rapporto dedicati ai Paesi, in modo che progressivamente vengano trattati tutti gli Stati membri. Il nostro obiettivo è comprendere meglio quale sia la situazione in ogni Stato membro, individuare precocemente i rischi e poter offrire supporto reciproco.
Un tale dialogo può essere solo complementare ad altri meccanismi. Il rispetto degli standard dello stato di diritto nell’UE e negli Stati membri è anche la premessa fondamentale per l’utilizzo corretto dei fondi del bilancio UE. Sosteniamo, pertanto, la proposta della Commissione di collegare le risorse del bilancio UE al rispetto degli standard dello stato di diritto nei Paesi membri.
Inoltre, laddove si riscontrino deficit sul piano dello stato di diritto nei Paesi membri, riteniamo che sia opportuno utilizzare con fermezza i meccanismi previsti nei Trattati europei. Ciò vale sia per la procedura dell’Articolo 7 TUE, sia per la procedura dinanzi alla Corte di Giustizia.
Continueremo ad adoperarci per l’adesione dell’Unione Europea alla Convenzione Europea per i diritti dell’uomo: non appena la situazione generata dalla pandemia del Covid-19 lo permetterà, dovranno proseguire con impegno i negoziati con il Consiglio d’Europa.
Vogliamo adoperarci per la democratizzazione di internet e il miglioramento della resilienza delle società di fronte ad informazioni in rete false e fuorvianti. Inoltre attribuiamo particolare attenzione alla lotta ai crimini d’odio e al razzismo. Per contrastare insieme e con risolutezza qualsiasi forma di antisemitismo, puntiamo a realizzare uno scambio strutturato a livello europeo, soprattutto con riferimento alle strategie e alle strutture per la lotta e la rilevazione a tutto campo di episodi di antisemitismo. Inoltre contrasteremo con determinazione l’antiziganismo e contribuiremo all’ulteriore sviluppo del quadro dell’UE per le strategie nazionali. In questo contesto, ci impegneremo per l’attuazione della Decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio del 28 novembre 2008 sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia.
La cultura e i media rivestono un ruolo di prim’ordine nella comunicazione della nostra identità europea, della nostra storia e dei nostri valori. Intendiamo garantirne la diversità e la libertà, ad esempio proseguendo il programma Europa Creativa. Nel quadro delle conclusioni del Consiglio, intendiamo trattare la questione di come garantire un panorama mediatico variegato anche nei periodi di crisi. Vogliamo analizzare come poter supportare con ancor più efficienza il settore della cultura e dei media, duramente colpito dalla pandemia del Covid-19. Intendiamo attuare sistematicamente l’approccio strategico dell’Unione Europea per le relazioni culturali internazionali.
Rafforzamento della sicurezza delle cittadine e dei cittadini
Nel quadro di un partenariato europeo di polizia, intendiamo migliorare la collaborazione transfrontaliera delle nostre autorità di polizia. In quest’ambito gli agenti di polizia nell’Unione Europea devono mettere a disposizione le informazioni necessarie provenienti da altri Stati membri. Vogliamo, poi, migliorare la cooperazione fra polizia, dogane e giustizia.
Puntiamo a rafforzare la cooperazione giudiziaria nella lotta alla criminalità transfrontaliera, per esempio nell’acquisizione di prove elettroniche oltre i confini nazionali. La pandemia del Covid-19 pone la cooperazione internazionale in materia penale di fronte a grandi sfide, soprattutto per le estradizioni e le consegne, cui bisogna far fronte con meccanismi di coordinamento per i momenti di crisi.
Desideriamo potenziare i diversi strumenti dell’UE per la cooperazione giudiziaria in materia civile. Nell’UE una collaborazione in materia di giustizia civile resiliente alle crisi è essenziale, non solo per le cittadine e i cittadini, le autorità e i tribunali, ma anche per l’economia e in particolare per le PMI. Proseguiremo i lavori già avviati in tal senso.
In Europa la lotta al terrorismo internazionale continua ad essere una delle grandi sfide. In un’Europa dai confini aperti dobbiamo garantire che le informazioni possano circolare in modo affidabile e velocemente. Per ottimizzare maggiormente tale meccanismo intendiamo condurre una valutazione comune dei diversi sistemi nazionali di analisi della minaccia legata ai soggetti e delle liste nazionali dei soggetti potenzialmente pericolosi. Sosteniamo, inoltre, la rapida conclusione del Regolamento relativo alla prevenzione della diffusione in rete di contenuti terroristici.
Oltre al terrorismo islamico, prestiamo grande attenzione alla lotta al terrorismo di destra e all’estremismo violento di destra e, a tal fine, vogliamo studiare la loro interconnessione via internet in tutta l’UE.
Intendiamo rafforzare le capacità di Europol a supporto del lavoro operativo delle autorità nazionali di sicurezza nella lotta contro la criminalità transfrontaliera, le minacce terroristiche ed estremiste e potenziare Europol come centrale di polizia europea, in modo tale che essa possa sfruttare appieno il proprio mandato per l’analisi e lo scambio di informazioni.
Per rafforzare ulteriormente la sicurezza nel ciberspazio, puntiamo ad una cooperazione rafforzata negli Stati membri per la sicurezza in rete e dell’informazione e in particolare per la tutela delle infrastrutture critiche e di altre imprese di interesse pubblico. Al fine di raggiungere quest’obiettivo, ci impegneremo, ad esempio, per conseguire uno standard minimo omogeneo per la sicurezza IT in tutti i dispositivi presenti sul mercato.
Rinnovamento della politica europea in materia di migrazione e asilo
La migrazione e la gestione dei rifugiati sono questioni per le quali, all’interno dell’Unione Europea, possiamo trovare soluzioni sostenibili solo insieme. I nostri valori europei, gli standard umanitari e dello stato di diritto sono i nostri principi guida.
Dobbiamo riformare il Sistema Europeo Comune di Asilo (CEAS) in modo ambizioso per creare un sistema equo, funzionante, efficiente e a prova di crisi. Partendo dalle proposte della Commissione, ci impegniamo per una riforma che riveda le responsabilità e la solidarietà, che sia in linea con gli standard umanitari, che - mediante una distribuzione giusta dei richiedenti protezione basata su un regime equo di distribuzione delle responsabilità - eviti di sovraccaricare alcuni Stati membri e che affronti in modo efficace i movimenti secondari. Intendiamo minimizzare gli incentivi sbagliati tra gli Stati membri e nei confronti dei richiedenti protezione e vogliamo garantire che il sistema funzioni a livello pratico. I diritti dei richiedenti e degli aventi diritto alla protezione devono essere garantiti ed è necessario prendere velocemente decisioni su chi necessiti effettivamente di tutela in uno degli Stati membri. Inoltre vogliamo introdurre delle procedure obbligatorie alle frontiere esterne dell’UE, per categorizzare velocemente le richieste di asilo nel quadro di una procedura preliminare, per verificarle e negare l’accesso nell’UE, qualora palesemente non sussista necessità di protezione. Al contempo, vogliamo rafforzare e potenziare le capacità di reinsediamento dell’Unione Europea.
Un sistema di asilo europeo funzionante e a prova di crisi richiede anche un meccanismo efficace per l’effettivo rientro volontario e la reintegrazione a lungo termine delle persone alle quali non può essere riconosciuto il diritto di protezione nell’Unione Europea. Inoltre intendiamo elaborare e attuare degli standard comuni per la cooperazione per i rimpatri e una procedura efficace per il rimpatrio effettivo e rispettoso dei diritti umani dei soggetti per i quali è stato emesso ordine di espulsione. A tal riguardo intendiamo portare avanti soprattutto le trattative su una nuova versione della Direttiva sui rimpatri. In questo contesto, i rientri volontari devono avere la priorità.
La pandemia del Covid-19 colpisce i rifugiati e i migranti in modo particolare in quanto soggetti vulnerabili. Ciò rende ancor più urgente potenziare la nostra cooperazione basata sul partenariato con i Paesi di origine, di accoglienza e di transito. Perseguiamo un approccio a tutto campo per ridurre le cause della fuga e della migrazione irregolare e per la stabilizzazione delle regioni di origine, di transito e di accoglienza. Vogliamo ampliare le nostre capacità di analisi della situazione della migrazione europea per elaborare sistemi di allerta precoce efficaci. L’obiettivo della nostra collaborazione basata sul partenariato è garantire in tutto il mondo la protezione dei rifugiati mediante una ripartizione internazionale più equa delle responsabilità e rendere possibili soluzioni di lungo termine per i rifugiati e i rimpatriati. Inoltre puntiamo a un miglior collegamento tra la politica per i profughi e la migrazione e altri settori della politica (approccio coerente).
Per contrastare la migrazione irregolare e lottare con efficacia contro il traffico di esseri umani, abbiamo bisogno anche di una valida protezione delle frontiere esterne. A tal fine è estremamente importante rendere velocemente operativo il nuovo mandato di Frontex.
Il sistema Schengen è un pilastro imprescindibile della cooperazione e integrazione europea. Questo sistema senza controlli alle frontiere interne può funzionare solo se sono garantite la sicurezza delle nostre cittadine e dei nostri cittadini e la gestione ordinata dell’immigrazione. Ci impegniamo, pertanto, per migliorare ulteriormente la collaborazione tra le autorità degli Stati membri responsabili per la sicurezza, la gestione delle frontiere e la migrazione e per sviluppare ulteriori misure intelligenti, anche oltre il superamento della pandemia del Covid-19. L’Europa ha bisogno di migliori possibilità di migrazione legale. Per sopperire alla carenza di lavoratori qualificati è necessario utilizzare meglio le vie di migrazione legale per lavoratori provenienti da Paesi terzi o aprirne di nuove, anche con approcci partenariali.
VI Un’Unione Europea in grado di agire per un ordine internazionale basato su regole e sul partenariato
Durante il suo semestre di presidenza la Germania, con il supporto dell’Alto Rappresentante, sarà al servizio di un’azione europea esterna unita, responsabile e forte. L’Unione Europea è una cornice centrale e un’ancora imprescindibile per la nostra politica estera, di sicurezza e di sviluppo. Durante la nostra presidenza ci assumiamo una particolare responsabilità per un’azione esterna europea efficace. Siamo convinti che noi europei possiamo affrontare con successo le sfide internazionali solo se perseguiamo i nostri interessi cooperando e se difendiamo i nostri valori.
Anche nel settore dell’azione esterna dell’UE, assumeranno un ruolo cruciale il contrasto alla pandemia del Covid-19, il superamento efficace delle sue conseguenze e la prevenzione di crisi future. Riusciremo a raggiungere questi obiettivi solo con un’intesa internazionale. Pertanto, nel quadro dell’approccio “Team Europe”, lavoreremo per un impegno comune delle istituzioni dell’UE e degli Stati membri, per un rafforzamento delle istituzioni multilaterali, per la collaborazione produttiva con i partner internazionali e gli attori chiave e per l’approntamento globale delle risorse necessarie. Vogliamo sottoporre a verifica l’efficacia della prevenzione delle crisi esterne e della gestione delle crisi delle istituzioni dell’UE e degli Stati membri e avviare misure per un loro potenziamento.
Abbiamo una particolare responsabilità nei confronti dei Paesi dei Balcani occidentali, dei nostri vicini meridionali e orientali e del continente africano a noi vicino. Solamente se l’UE dimostra qui, in modo efficace e visibile, di essere in grado di agire e dà prova del proprio valore aggiunto, anche nel superamento della pandemia del Covid-19 e nel generale rafforzamento di sistemi resilienti per la prevenzione delle crisi, potrà presentarsi come attore credibile anche sulla scena globale.
Le nostre priorità geostrategiche
L’UE ha una grande responsabilità nel plasmare l’ordine globale verso una migliore coordinazione e cooperazione internazionale e una maggiore sostenibilità e solidarietà.
Insieme all’Alto Rappresentante, intendiamo dar forma ad una cooperazione vasta e attiva tra l’UE e gli USA, caratterizzata da un ampio dibattito politico e da un’agenda commerciale transatlantica positiva. Gli USA sono il nostro partner più stretto nella politica estera e di sicurezza al di fuori dell’UE.
Siamo guidati dall’ambizione di instaurare tra l’UE e il Regno Unito un partenariato ambizioso, vasto e all’altezza della profondità e dell’ampiezza delle nostre relazioni. Daremo il nostro contributo affinché i negoziati tra l’Unione Europea e il Regno Unito si concludano con successo, sulla base della dichiarazione politica concordata assieme e del mandato negoziale per la Commissione. In tutto ciò è ovvio che il nostro partenariato futuro dovrà poggiare su un rapporto bilanciato di diritti e doveri e su eque condizioni di concorrenza. A tal fine è necessario compiere progressi negoziali paralleli in tutti i settori. Al contempo resta fondamentale attuare in pieno l’accordo di recesso.
Le politiche per la Cina di tutte le istituzioni dell’UE e degli Stati membri devono essere compatte e bilanciate e orientarsi agli interessi e ai valori comuni di lungo termine dell’UE.
Insieme al Servizio Europeo per l’Azione Esterna e alla Commissione intendiamo ampliare la cooperazione con la Cina e impegnarci per una maggiore reciprocità in tutti i settori della politica. Puntiamo a progressi concreti nei negoziati per un accordo bilaterale d’investimenti e in materia di clima, biodiversità, salute globale e cooperazione in Africa, nonché a soluzioni comuni dei problemi nel contesto della pandemia del Covid-19. Puntiamo ad organizzare il prima possibile un incontro tra i vertici dell’UE e della Cina.
Durante il vertice UE-UA, intendiamo approvare un’Agenda Africa-Europa e approfondire con l’Africa il partenariato politico della cooperazione tramite iniziative concrete comuni. I campi di azione comune più importanti sono, a nostro vedere, la pace e la sicurezza, la buona governance, la cooperazione economica per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione, il cambiamento climatico e la svolta energetica, la biodiversità, le questioni sanitarie e migratorie. Anche il sostegno comune all’area di libero scambio africana (AfCFTA) rappresenta un tema importante. Sosteniamo una conclusione di successo dei negoziati per un Accordo post Cotonou in merito ad un’ampia cooperazione con gli stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico.
Risolvere i conflitti e promuovere la pace
Insieme al Servizio Europeo per l’Azione Esterna e alla Commissione Europea, dobbiamo intensificare il nostro impegno per il superamento dei grandi conflitti internazionali: nella risoluzione del conflitto in Libia, nell’affrontare le conseguenze della crisi siriana e nella soluzione della questione nucleare con l’Iran, nel Sahel e nell’Ucraina orientale. Inoltre la presidenza tedesca del Consiglio si prodigherà con vigore per il mantenimento della soluzione dei due Stati come prospettiva di pace per il conflitto mediorientale. Anche in merito alla conferenza internazionale dei donatori per l’Afghanistan di novembre, la Germania si impegnerà affinché l’UE continui a sostenere l’Afghanistan nel suo percorso di pace, stabilità e crescita, di pari passo con ulteriori sforzi per attuare le riforme e con i progressi nel processo di pace.
Altri progetti centrali
Ci impegniamo per dare una prospettiva di adesione credibile ai Paesi dei Balcani occidentali. È sia nell’interesse di questi Paesi che nell’interesse strategico dell’UE che i Balcani occidentali continuino ad accostarsi all’Unione Europea. Pertanto accompagniamo attivamente i negoziati di adesione già in corso con la Serbia e il Montenegro e, con l’elaborazione del quadro negoziale, prepariamo l’avvio dei negoziati di adesione con l’Albania e la Macedonia del Nord, tenendo conto del nuovo metodo di adesione.
La Germania sostiene l’Alto Rappresentante che si impegna attivamente a strutturare le relazioni tra UE e Russia, sulla base dei cinque principi dell’UE e dello stato di attuazione riscontrato.
Di questa equilibrata politica orientale dell’Europa fanno parte anche l’efficace implementazione dei risultati del vertice sul partenariato orientale e l’ulteriore attuazione della strategia per l’Asia centrale.
Vogliamo contribuire a elevare le relazioni EU-ASEAN ad un partenariato strategico. Inoltre intendiamo portare avanti attivamente la strategia per la connettività tra UE e Asia e svilupparla ulteriormente come quadro per un’interconnessione sostenibile, intelligente e trasparente dell’energia, dei trasporti e della digitalizzazione.
La Germania si impegnerà per potenziare le relazioni dell’UE con l’America Latina e i Caraibi, anche per intensificare le relazioni economiche e la cooperazione scientifica.
Gli strumenti per un’UE forte nel mondo
La caratteristica fondamentale dell’Europa è la stretta integrazione di tutte le politiche a disposizione, degli strumenti sia civili che militari per la prevenzione delle crisi, la stabilizzazione, la risoluzione dei conflitti e la ricostruzione, fino alla promozione a lungo termine della pace e dello sviluppo sostenibile. Vogliamo dedicarci con particolare attenzione alla riuscita dell’attuazione dell’approccio integrato da parte di tutti gli attori rilevanti per il potenziamento a lungo termine delle capacità di reazione alle crisi dell’UE nell’azione esterna. A tal fine lavoreremo anche all’elaborazione di orientamenti politici per la prevenzione delle crisi, la risoluzione dei conflitti e la promozione della pace.
Infine intendiamo impegnarci sulla base della cosiddetta “Humanitarian Call for Action” perché l’UE dia un forte contributo alla tutela dello spazio umanitario e al rispetto del diritto internazionale umanitario e dei principi umanitari.
Una politica estera e di sicurezza europea efficace riuscirà solamente se tutti gli Stati membri si sentiranno ancor di più corresponsabili per un’Europa forte nel mondo. Troppo spesso i singoli Stati bloccano l’ampio consenso tra la stragrande maggioranza degli Stati membri. Questo indebolisce la nostra Unione. Pertanto promuoveremo la disponibilità alla cooperazione, al compromesso e alla conciliazione degli interessi e anche durante il nostro semestre di presidenza proseguiremo con i nostri sforzi per potenziare l’efficacia e l’efficienza della PESC a supporto dell’Alto Rappresentante. Inoltre ci impegniamo per ampliare le capacità dell’UE nell’imposizione e implementazione di sanzioni.
Un ruolo leader dell’UE nel rafforzamento del sistema commerciale internazionale aperto e basato su regole è imprescindibile per superare le conseguenze sanitarie ed economiche della pandemia del Covid-19. Pertanto vogliamo lanciare un’agenda di modernizzazione per l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e contribuire a far progredire o avviare accordi bilaterali, regionali e plurilaterali che siano ambiziosi, per esempio nel settore del commercio digitale. La conclusione di accordi per il libero commercio e per la protezione degli investimenti rappresenta un contributo essenziale alla diversificazione e alla garanzia delle catene di approvvigionamento nonché alla necessaria dinamica della crescita. Puntiamo a fare progressi rapidi nella finalizzazione dell’accordo con Mercosur e dell’accordo modernizzato con il Messico. Intendiamo sostenere la Commissione Europea affinché sia prossima una conclusione dei negoziati con la Nuova Zelanda e l’Australia e si realizzino progressi nei colloqui con il Cile, l’Indonesia e la Tunisia. Nelle relazioni commerciali con la Cina vogliamo contribuire a istaurare una maggiore equità in termini di concorrenza. Inoltre puntiamo sull’apertura di nuovi mercati di approvvigionamento in Paesi terzi. Vogliamo anche migliorare le regole per la protezione internazionale degli investimenti e portare avanti gli sforzi per un tribunale degli investimenti multilaterale. Intendiamo continuare ad integrare gli obiettivi dello sviluppo sostenibile nella politica commerciale e utilizzare così il commercio come strumento efficace per la sua promozione mondiale. Per promuovere questa agenda bilaterale, plurilaterale e multilaterale modernizzeremo i nostri strumenti di politica economica estera e al contempo continueremo a rivederli, anche per permettere alle nostre imprese di competere a livello internazionale, a parità di condizioni, con imprese di Paesi terzi.
Anche nel settore della cooperazione allo sviluppo è necessario un approccio europeo più forte e condiviso rispetto a quanto avvenuto finora. La Germania è, quindi, a favore di un ampio utilizzo della programmazione e attuazione congiunte (Joint Programming). Inoltre, nel settore della cooperazione allo sviluppo, l’Europa deve essere in grado di reagire in modo più veloce, innovativo e flessibile rispetto ad ora. Lavoriamo, pertanto, allo sviluppo di un’architettura europea per il finanziamento dello sviluppo, che sia coerente ed equipaggiata per il futuro. Nell’ambito della cooperazione allo sviluppo europea vogliamo anche accelerare, insieme ai Paesi partner, l’attuazione dell’agenda 2030.
La tecnologia è sempre più determinante anche nella competizione per l’influenza internazionale e diviene pertanto un fattore decisivo nelle relazioni internazionali. Pertanto desideriamo avviare la costituzione di una diplomazia digitale europea con la creazione di una Digital Diplomacy Network tra i ministeri degli esteri degli Stati membri sotto l’egida del SEAE. Anche nel quadro della cooperazione allo sviluppo europea intendiamo sfruttare maggiormente le opportunità della digitalizzazione, ad esempio promuovendo le competenze digitali e i mercati data-driven in Africa.
La Germania si impegna, insieme all’Alto Rappresentante, per l’ulteriore sviluppo della politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) e per il rafforzamento a tutto campo della sua resilienza e capacità di agire nel settore civile e militare. A tal fine vogliamo continuare a promuovere la coerenza di tutte le iniziative di difesa dell’UE, creare le strutture di reazione necessarie, attuare interamente il patto per l’ulteriore sviluppo della PSDC civile e rafforzare le strutture di gestione e pianificazione civile e militare di Bruxelles per le operazioni esecutive della PSDC. La Germania realizzerà a Berlino un centro di competenze europeo per la gestione civile delle crisi, che dovrà sviluppare standard concettuali e raccomandazioni per le operazioni civili durante le crisi. Vogliamo realizzare, in modo mirato, il generale consolidamento dei partner nel quadro dello strumento europeo per la pace mediante un approccio politico strategico. Insieme al Servizio Europeo per l’Azione Esterna porteremo avanti l’evoluzione della cosiddetta bussola strategica. Con questo documento di base di politica di sicurezza e nel quadro della Strategia Globale per la Politica Estera e di Sicurezza dell’UE del 2016, partendo da un’analisi comune delle minacce, si dovrebbero concretizzare ulteriormente gli obiettivi strategici dell’UE per il settore della sicurezza e della difesa e l’azione dell’UE dovrebbe pertanto divenire più veloce, efficace e pianificabile. Ciò dovrebbe comprendere anche la capacità di reazione di fronte alle pandemie.
Con un miglioramento dei processi vogliamo rendere possibile uno sviluppo delle capacità dei Paesi membri dell’UE che sia coordinato, coerente e mirato. Infine ci impegniamo per rafforzare le competenze digitali e le capacità di difesa cibernetica delle forze armate degli Stati membri.
Vogliamo promuovere la collaborazione tra l’UE e la NATO mediante il dialogo, la trasparenza e una concertazione più regolare. Nel quadro della pandemia del Covid-19 ciò dovrebbe comprendere anche il supporto militare alle strutture civili e i contributi alla creazione di resilienza nonché alla protezione civile e dalle catastrofi. Considerando le nuove tecnologie e i nuovi attori, il mantenimento e l’ulteriore sviluppo dell’esistente architettura di controllo degli armamenti è al centro dell’interesse della politica di sicurezza europea. Supportiamo un dialogo intraeuropeo a lungo termine con l’obiettivo di dare all’Europa una voce in questo processo